Pasqua 2006 – di don Paolo

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Per fare gli auguri di Buona Pasqua riprendo il Testo di questa poesia scritta da un teologo tedesco,giustiziato dai nazisti nel 1945 per avere complottato contro Hitler.

CRISTIANI E PAGANI

  • Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione,piangono per aiuto, chiedono felicità e pane,salvezza dalla malattia, dalla colpa, dalla morte.
  • Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani.
  • Uomini vanno a Dio nella Sua tribolazione,
  • Lo trovano povero, oltraggiato, senza tetto né pane,
  • Lo vedono consunto da peccati, debolezza e morte.
  • I cristiani stanno vicino a Dio nella sua sofferenza.
  • Dio va a tutti gli uomini nella loro tribolazione, sazia il corpo e l’anima del suo pane,muore in croce per cristiani e paganie a questi e a quelli perdona.

 

DIETRICH BONHOEFFER, Resistenza e resa, Queriniana, brescia 1997, pag. 442

Nel suo significato generale il testo vuole evidenziare tre diversi atteggiamenti: quello dell’Uomo verso Dio, quello del Cristiano verso Dio, quello di Dio verso l’Uomo. Uomini vanno a Dio nella loro tribolazione, piangono… Così fanno tutti, tutti, cristiani e pagani. Guardiamo a questo “cristiani e pagani”.I due termini qui non sono in contrapposizione in quanto ricorrere a Dio nella propria sofferenza o nel proprio desiderio di felicità atteggiamento naturale dell’uomo, che  guidato  da una forma, per così dire, istintiva e insopprimibile di religiosità. Questa tensione verso Dio, è quel credere che abita il cuore, ma non incide veramente nelle scelte fondamentali della vita; è di tutti, va coltivato, ma non è ancora la risposta piena al nostro battesimo, non è ancora essere pienamente cristiani. Se ci fermiamo qui non facciamo ancora una buona Pasqua. Uomini vanno a Dio nella sua tribolazione,… I cristiani stanno vicino a Dio nella Sua sofferenza. I cristiani sono tali quando “stanno vicino a Dio nella Sua sofferenza” cioè stanno ai piedi della croce di Cristo e lo amano lì, su quella croce dalla quale si sentono veramente abbracciati, sostenuti, salvati. E quella croce diventa anche il criterio per le scelte del proprio agire quotidiano nei confronti di chi troviamo “povero, oltraggiato, senza tetto né pane, consunto da peccati, debolezza e morte…”. L’adesione alla croce fa sorgere un’umanità rigenerata, amata e amante.  Stare vicino al Dio crocifisso è fare una buona Pasqua; è ciò che chiedo per me e per tutta la nostra comunità, altrimenti tutti rischiamo di essere alla fine un po’ pagani. Dio va a tutti gli uomini nella loro tribolazione, sazia … muore in croce… e a questi e a quelli perdona. Gesù sulla croce perdona tutti. Dio Padre, in Gesù, dona salvezza a tutti, cristiani e pagani. Non fa distinzioni. Nella Pasqua tocca a noi accogliere il Suo dono. Tutto quello che la Chiesa farà in questi giorni di Pasqua (liturgie, preghiere, riti, digiuni e feste…) ha come scopo aiutare ogni uomo a saziare il corpo e l’anima del suo pane, accogliere il perdono e ritrovare forza per vivere del Suo amore. Il “Dio che va a tutti gli uomini…” si fa vicino a noi in questi giorni santi; la nostra piccola comunità diventa luogo della sua presenza rinnovatrice; Il Suo dono è per tutti.

Buona pasqua di cuore.

Don Paolo

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