Luce da non perdere

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«Se la pianta non si orienta verso la luce, appassisce. Se il cristiano rifiuta di guardare la luce, si ostina a guardare solo le tenebre, cammina verso la morte lenta, non può crescere né costruirsi in Cristo. »      (frère Roger di Taizé). Non ostiniamoci a guardare solo le tenebre! So bene che non mancano i motivi per guardare alle situazioni di buio, alle cose che non vanno… Ma a fare così si appassisce, ci si intristisce e questo non è ciò che vuole il Signore. E lui, il Signore, cosa fa per liberarci dal buio? Nel nostro mondo la luce è sempre “precaria”: sia nella vita personale come nella vita sociale vediamo bene l’alternarsi di luci e tenebre, e alle volte il prevalere delle tenebre. Dal nostro punto di vista (terrestre) non possiamo non constatare che la morte sancisce il prevalere delle tenebre. Fu così anche nella morte di Gesù quando “si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio”: le tenebre sembrarono vincere la luce proprio nel suo massimo splendore (da mezzogiorno alle 3)! Se non si vuole appassire ci vuole un’altra luce, più stabile e che vinca la precarietà, una luce non di questo mondo e “a tempo indeterminato”! Questa luce può venire solo da un altro mondo ed è ciò che il Signore fa per noi. E’ la luce che trovo solo nella Pasqua di Gesù, nella sua resurrezione. L’annuncio della sua resurrezione è l’unica luce che può dare vita. Dubiteremo ancora per molto? Il fatto che la resurrezione è incomprensibile pienamente alla nostra mente e che i nostri sensi non sperimentino il corpo del risorto ci terranno ancora per molto lontano dall’avere fede in Lui anche se non vediamo, ma udiamo soltanto l’annuncio dei testimoni? Non vorrei che ci decidessimo troppo tardi, quando ormai abbiamo passato tutto il nostro tempo senza la chiara certezza della presenza di Gesù con noi, della sua vittoria sulla nostra morte, del suo paradiso. Senza la luce del risorto la nostra vita quotidiana rimane incerta, precaria, sempre esposta alla paura: ogni piccola cosa diventa un problema, l’orizzonte si accorcia, non si ha neanche il coraggio di chiederci fino in fondo se tutto ciò che viviamo ha veramente senso. Per non parlare delle ferite e dei fallimenti: diventano un dramma veramente inaffrontabile. Ma noi non siamo creati per fare a meno della luce del Risorto; e se accettiamo di credere in essa allora succede una vera trasformazione. Lo dico ancora con le parole di frère Roger di Taizé : “A poco a poco Cristo trasforma e trasfigura tutte le forze ribelli e contraddittorie che ci sono dentro di noi… Una volta trasfigurata da Cristo, anche le ferite e gli insuccessi si trasformano in una fonte di energia, in una sorgente da cui scaturiscono le forze di comunione, di amicizia e comprensione. Questa trasfigurazione è l’inizio della risurrezione sulla terra, è vivere la Pasqua insieme a Gesù; è un continuo passare dalla morte alla vita.” La pretesa di Gesù, di essere la Luce che illumina la nostra vita quotidiana, va accolta. Così la sua pretesa di essere il nostro compagno di viaggio; lo sarà se avremo il coraggio della preghiera e dell’ascolto. Buona pasqua! d. Paolo Signore, che nessun nuovo mattino venga ad illuminare la mia vita senza che il mio pensiero si volga alla tua Resurrezione e senza che in ispirito io vada, coi miei poveri profumi, verso il sepolcro vuoto dell’orto! Che ogni mattino sia per me mattino di Pasqua! Che ognuno dei miei risvegli sia un risveglio alla tua presenza vera, un incontro pasquale con Cristo nell’orto, questo Cristo talvolta inatteso. Che ogni episodio della giornata sia un momento in cui io ti senta chiamarmi per nome, come chiamasti Maria! Concedimi allora di voltarmi verso di Te. Concedimi con una parola sola ma con tutto il cuore, di rispondere: “Maestro!”

 

Tonino Bello

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