La fede cresce crescendo

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Dice il proverbio: l’appetito viene mangiando. Sembra un controsenso: mangiando il desiderio di mangiare, l’appetito appunto, dovrebbe diminuire non crescere! Sappiamo invece che è una regola generale della vita dell’uomo. Essa vale ancora di più nelle nostre amicizie e nei nostri affetti: più ci si frequenta con persone amiche, più cresce il desiderio di vedersi… Al contrario, più si lascia passare il tempo, più l’amicizia può raffreddarsi. Mi direte che non è sempre così. Verissimo… So però che così succede nel rapporto con il Signore Gesù, il risorto, ora vivo nella comunità che ascolta la Sua parola e celebra i Suoi gesti. Ascoltiamo la parola del Papa, nel momento in cui si rivolge alla Chiesa universale, invitandola a vivere l’ANNO DELLA FEDE (dall’ 11 ottobre 2012 a novembre 2013) : “I credenti si fortificano credendo”. Sant’ Agostino aveva buone ragioni per esprimersi in questo modo. La sua vita infatti fu una ricerca continua della bellezza della fede fino a quando il suo cuore non trovò riposo in Dio. La sua esperienza lo spinge ad affermare che “solo credendo, la fede cresce e si rafforza”; non c’è altra possibilità per possedere certezza sulla propria vita se non abbandonarsi, in un crescendo continuo, nelle mani di un Amore che si sperimenta sempre più grande, perché ha la sua origine in Dio. Continua il Papa: La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa, è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma… La Chiesa nel suo insieme, ed i pastori in essa, come Cristo si mettano in cammino, per condurre gli uomini fuori dal deserto, verso il luogo della vita, verso l’amicizia con il Figlio di Dio, verso Colui che ci dona la vita, la vita in pienezza. In questo ANNO DELLA FEDE, nato per celebrare i cinquant’anni dall’apertura del Concilio Vaticano II ed i vent’anni dalla pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica, il Papa esorta chi si dice cristiano a non dare per “scontata” la propria fede. Capita ormai non di rado che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune. In effetti, questo presupposto non solo non è più tale, ma spesso viene perfino negato. Noi diciamo di essere cristiani e forse non crediamo sul serio in Gesù vivo oggi! Anche la nostra comunità è spesso apprezzata per i servizi culturali e sociali che svolge, ma il suo vero compito è porre ognuno di fronte alla presenza viva di Gesù risorto. Sapremo farlo? Riprendiamoci il tempo per la preghiera, comune e personale, per l’approfondimento della conoscenza della Parola di Dio, per i sacramenti ben celebrati nella comunità. L’anno della fede ricorda a tutti noi che la fede cresce solo credendo!

 

Don Paolo

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