Collocazione provvisoria

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Don Tonino Bello, vescovo di Moffetta, morto il 20 aprile 1993 a soli 58 anni, scrive:

“Nel Duomo vecchio di Moffetta c’è un grande crocifisso di terracotta L’ha donato, qualche anno fa, uno scultore del luogo. Il parroco, in attesa di sistemano definitivamente, l’ha addossato alla parete della sagrestia e vi ha apposto un cartoncino con la scritta. “collocazione provvisoria”.

La scritta che in un primo momento avevo scambiato come intitolazione dell’opera, mi è parsa provvidenzialmente ispirata, al punto che ho pregato il parroco di non rimuovere per nessuna ragione il crocifisso da lì, da quella parete nuda, da quella posizione precaria, con quel cartoncino ingiallito. Collocazione provvisoria. Penso che non ci sia formula migliore per definire la croce, non solo quella di Cristo. Il vangelo ci invita a considerare la provvisorietà della croce. C’è una frase immensa, che riassume la tragedia del creato al momento della morte di Cristo. “Da mezzanotte fino alle tre del pomeriggio, si fece buio su tutta la terra”. Forse è la frase più scura di tutta la Bibbia. Per me è una delle più luminose. Proprio per quelle riduzioni di orario che stringono, come due paletti invalicabili il tempo in cui è concesso al buio di infierire sulla terra Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Ecco le sponde che delimitano il fiume delle lacrime umane. Ecco le saracinesche che comprimono in spazi circoscritti tutti i rantoli della terra. Ecco le barriere entro cui si consumano tutte le agonie dei figli dell’uomo. Da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. Solo allora è consentita la sosta sul Golgota Al di fuori di quell’orario, c’è divieto assoluto di parcheggio. Dopo tre ore, ci sarà la rimozione forzata di tutte le croci. Una permanenza più lunga sarà considerata abusiva anche da Dio. Coraggio fratello che soffri C’è anche per te una deposizione dalla croce. C’è anche per te una pietà sovrumana Ecco già una mano forata che schioda dal legno la tua. Ecco un volto amico, intriso di sangue e coronato di spine, che sfiora con un bacio la tua fronte febbricitante. Ecco un grembo dolcissimo di donna che ti avvolge di tenerezza. Tra quelle braccia materne si svelerà., finalmente, tutto il mistero di un dolore che ora ti sembra un assurdo. Coraggio. Mancano pochi istanti alle tre del tuo pomeriggio. Tra poco, il buio cederà il posto alla luce, la terra riacquisterà i suoi colori verginali e Il sole della pasqua irromperà tra le nuvole in fuga” La Pasqua di Gesù, la Sua morte e resurrezione, ci ricorda che il dolore e la sofferenza sono una “collocazione provvisoria” della nostra vita! In questa epoca In cui tante cose che vorremmo “definitive” si rivelano invece “provvisorie” – il lavoro, alle volte anche la casa, spesso anche le relazioni più Importanti, perfino anche la nostra chiesa! – è una bella notizia l’annuncio che, sicuramente e per tutti, è “provvisorio” anche il nostro incontro con Il dolore e la morte. Nella Parola del Signore troviamo sempre la certezza assoluta della vittoria d Dio Padre sul potere del male che ha nel dolore e nella morte i suoi segni. La Pasqua ci Invita a celebrare la Sua vittoria, la Sua resurrezione perché diventino anche nostra vittoria e nostra continua forza di resurrezione. La nostra comunità Invita dunque tutti a vivere con semplice intensità i riti e le preghiere che insieme celebreremo in questi giorni santi, perché sono i momenti forti In cui il Padre vuole rendere partecipi i Suoi figli della Sua stessa vita, quella non “provvisoria”, bensì quella definitiva ed eterna che è il nostro destino In cui fin da ora possiamo collocarci!

Buona Pasqua

 

Don Paolo

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