La Messa delle 11 di ogni Domenica mattina

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E’ l’appuntamento decisivo della comunità cristiana che vive a Padulle. Scrivo per invitavi a questo appuntamento, per dire a tutti che è un momento di vera pace e forza. È la cosa più bella che abbiamo noi cristiani e vogliamo condividerla. La messa la potremmo raccontare in quattro momenti:
ACCOGLIENZA
C’è posto per tutti nella nostra chiesa, anche perché l’accoglienza non la fa il numero di sedie. Alla messa delle 11.00 ci andiamo noi “pubblicani e peccatori” per stare con Lui, che è il Figlio di Dio. E’ il Signore che accoglie e che non ha paura della nostra distanza da Lui. C’è posto per tutti nella nostra chiesa, anche perché l’accoglienza non la fa il numero di sedie. Alla messa delle 11.00 ci andiamo noi “pubblicani e peccatori” per stare con Lui, che è il Figlio di Dio. E’ il Signore che accoglie e che non ha paura della nostra distanza da Lui.
ASCOLTO
Lui ci parla. Il primo libro che apriamo ogni Domenica è la Bibbia. Leggiamo quelle parti che ci consegna la Chiesa di domenica in domenica. La certezza che sta nel cuore di chi viene alla messa delle 11.00, è che la Parola proclamata viene da Dio stesso (non dal Prete o dal Vaticano): una Parola che può “far luce” e liberare la nostra vita dall’inganno e dalla paura.
Se venite a Messa delle 11.00, veniteci con curiosità: come fa chi ha voglia di sentire qualche notizia nuova. E se io o altri non siamo entusiasti comunicatori della Parola nuova di Dio, perdonateci. Il torto è nostro.
MEMORIA
Il Signore ha detto: “ Fate questo in memoria di me!”. Noi mettiamo sull’altare quel Pane e quel Vino per un atto di obbedienza. Lui ha detto che questa è la sua volontà. Quel Pane e Vino diventano il ricordo dell’ultima cena di Gesù e ci rendono di nuovo presenti alla Croce e Resurrezione Sua.
Il Pane e Vino dell’altare diventano, per volere di Gesù stesso, il dono a noi della Sua vita; diventano il suo corpo e il suo sangue, segni del suo amore per noi; un amore che arriva fino alla morte e che dà vita, perché “chi mangia questo Pane vivrà in eterno”.
Se venite alla messa delle 11.00, veniteci con della fame: con la voglia di lasciarvi amare e consolare da chi sa riempire ogni vuoto. E se io o altri non siamo adoratori gioiosi e commossi di questo Amore così vicino, perdonateci. Il torto è nostro.
TESTIMONIANZA
Il 17 luglio del 180 (1850 anni fa circa) a Cartagine (Africa settentrionale) venivano uccise 9 persone, tra cui Saturnino, un prete, Emerito, un ricco signore nella cui casa si celebrava la Messa, e Felice. Vorrei chiudere prendendo parte dei verbali del loro processo tenutosi a Cartagine davanti al Proconsole Anulino. Furono uccisi perché cristiani e il loro essere cristiani si manifestava andando a Messa. Vorrebbe essere così anche per noi.
Anulino, il proconsole disse a Saturnino: «Hai agito contro le prescrizioni degli imperatori e dei Cesari riunendo tutte queste persone!». E il prete Saturnino rispose: «Abbiamo celebrato l’eucaristia domenicale senza preoccuparci di esse». Il proconsole domandò: «Perché?». Rispose: «Perché l’eucaristia domenicale non può essere tralasciata!». Il pro- console seguitava a domandargli: «Perché agivi contro il mandato imperiale?». E il presbitero rispondeva: «Così ordina la legge, così insegna la legge». . . Rivolto poi a Emerito, il proconsole domandò: «Nella tua casa sono state tenute riunioni contro il decreto degli imperatori?». Emerito disse: «In casa mia abbiamo celebrato l’eucaristia domenicale». E quello: «Perché permettevi loro di entrare?». Replicò: «Perché sono miei fratelli e non avrei potuto loro impedirlo». «Eppure», riprese il proconsole, «tu avevi il dovere di impedirglielo!». E lui: «Non avrei potuto perché noi cristianì non possiamo stare senza l’eucaristia domenicale». . . A Felice il proconsole così si rivolge: «Non far sapere se sei cristiano. Rispondi solo se hai partecipato alle riunioni». Ma Felice ribatté: «Come se il cristiano potesse esistere senza l’eucaristia domenicale o l’eucaristia domenicale potesse essere celebrata senza il cristiano! Non sai dunque, o Satana, che il cristiano trova il suo fondamento nell’eucaristia domenicale e l’eucaristia domenicale nel cristiano così che l’uno non può sussistere senza l’altro? Quando senti il nome di cristiano, sappi che si riunisce con i fratelli davanti al Signore e, quando senti parlare di riunione, riconosci in essa il nome di cristiano. . . Noi abbiamo celebrato la riunione con tutta solennità e sempre ci siamo riuniti per l’eucaristia domenicale e per leggere le Scritture del Signore». Se venite alla messa delle 11,00 a Padulle troverete una comunità cristiana che vuole celebrare la Messa nella stessa fede di questi martiri! E se io o altri non siamo portatori di una testimonianza così chiara, perdonateci. Il torto è nostro.

don Paolo

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