La luce vera quella che illumina ogni uomo
Il testo della scrittura più importante nella liturgia cristiana nel giorno di Natale è l’inizio del vangelo di Giovanni (il Prologo). A metà del brano si dice:
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma i suoi non l’hanno accolto.
A quanti però l’hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio.
La luce vera quella che fa luce fino in fondo, su ogni uomo, nessuno escluso. Ogni uomo ha, in un qualche modo, contatto con questa luce. Una luce non esterna, ovviamente, ma che tocca nella coscienza, nell’intimo della persona. Abbiamo certezza che ogni uomo nella sua più intima profondità sente davvero la presenza di Dio e anche la voglia di lasciarsi afferrare da Lui. Alle volte sentirà quella Luce come chiarezza della vicinanza di Dio, altre volte come dubbio (forse c’è davvero Qualcuno più grande di noi…), a volte anche solo come speranza (magari ci fosse questa luce nelle tenebre della morte…). Ho timore che, per una serie strana di motivi, ciò che sentiamo in rapporto alla Luce della presenza di Dio non lo seguiamo mai, o poche volte. Eppure, oggi, siamo molto attratti dal sentire, anche pericolosamente: …La tal cosa la faccio se me la sento o quando mi sento di farla…, Fai quello che senti,…Perché, mentre siamo così ben disposti a seguire ciò che sentiamo in altri fronti della nostra vita, non lo siamo altrettanto riguardo alla Luce vera che illumina ogni uomo? Cosa ci trattiene dal dare credito al sentire profondo che riguarda Dio e la Sua ricerca? Forse tutti sentiamo che il nostro spirito esige un po’ di tempo, strappato dall’affanno del nostro correre. Forse tutti sentiamo il bisogno di conoscere meglio questo Gesù che in noi è rimasto bambino perché ce lo hanno raccontato quando eravamo bambini e poi non lo abbiamo più cercato. Forse tutti sentiamo il fascino fortissimo del poter vivere con la piena conoscenza del senso della nostra vita e con quelle risposte limpide che solo “da Chi è oltre l’uomo” possono venire con così forte chiarezza…Dice Pascal nei suoi “Pensieri”: “Noi conosciamo la verità non solo con la ragione ma anche con il cuore. È in quest’ultimo modo che conosciamo ciò che è fondamentale per la vita, e invano il ragionamento, che non vi svolge alcun ruolo, cerca di opporvisi…. I principi si sentono!” Il mio augurio natalizio allora è questo: che possiamo ascoltare la verità che sente il cuore e accogliere la luce che illumina ogni uomo. Il bambino nato a Betlemme, è il farsi uomo di quella Luce, di quel sentire sussurrato che spesso sopprimiamo senza troppa fatica. A natale, per mezzo della chiesa, ciò che spesso sentiamo in fondo al nostro cuore, si fa sentire nitidamente nel nostro orecchio e canta “ti annuncio una grande gioia: è nato nella tua storia il salvatore; pace all’uomo per sempre amato dal Signore”(vangelo di Luca cap.
don Paolo