solidaleIn questo anno liturgico ci viene chiesto di riscoprire le opere di MISERICORDIA:
siamo troppo abituati all’indifferenza e alla chiusura, che sono negazione del Vangelo!
Nella nostra comunità si vorrebbe riorganizzare i servizi che possono favorire la
condivisione; più volte papa Francesco ci ha ricordato che la misericordia non può
essere una parola astratta, ma un reciproco prendersi cura con delicatezza e competenza.
Stiamo lavorando su due progetti che vorremmo divenissero al più presto dei servizi: il CENTRO D’ASCOLTO e la DISPENSA SOLIDALE
CENTRO D’ASCOLTO
La Caritas diocesana, la nostra parrocchia e le parrocchie di Calderara, Longara, Lippo, San Vitale hanno intrapreso un percorso di formazione per dar vita ad un “Centro di ascolto” nelle comunità: dovrà essere un luogo in cui sia possibile portare le necessità (ma anche le opportunità) che vivono le nostre famiglie.
Come tutti i servizi della Caritas Parrocchiale avrà il compito di sollecitare tutta la comunità affinchè non disattenda al suo compito di “prendersi cura” particolarmente delle fragilità.
Oggi, più che mai, c’è bisogno di imparare ad ascoltarsi in profondità e di saper vivere l’incontro con le tante situazioni che la nostra società complessa e spesso ingiusta, ci propone. La prima proposta per tutti è di tipo formativo:
Viene organizzato un ciclo di incontri a San Giovanni in Persiceto al Centro Fanin dal titolo
DISPENSA SOLIDALE: un progetto sperimentale
Tocca alla nostra comunità ospitare la sede del progetto sperimentale Dispensa Solidale, sostenuto dalla Caritas italiana e in attesa della copartecipazione dei comuni di Terre d’Acqua. E’ un progetto che si propone di predisporre un sistema integrato di recupero quotidiano delle eccedenze alimentari ancora commestibili, compresi cibi cucinati, presso mense ed esercizi commerciali, e la successiva tempestiva distribuzione equilibrata alle famiglie segnalate dai servizi. Si dovrebbe così garantire quotidianamente a singole persone o famiglie in difficoltà prodotti alimentari di vario genere.
Al tempo stesso tutte le nostre comunità cristiane dovranno coinvolgersi affinché i momenti difficili delle nostre famiglie non siano solo supportati, ma diventino anche occasione di ricerca di strade nuove, di valorizzazione di ogni potenzialità e risorsa, così ché chi viene aiutato a sua volta aiuti e possa ritrovare al più presto una propria autonomia. Infatti, nelle linee guida del progetto si legge: “…oltre alla riduzione degli sprechi, il progetto si prefigge l’obiettivo di promuovere la responsabilizzazione sociale di coloro che ottengono il sostegno, alimentando un percorso di volontariato teso ad allargare la rete di solidarietà e di impegno civile per il nostro territorio, recuperando in tal modo anche la dignità delle persone e consentendo loro di reintegrarsi nel tessuto sociale passando da una situazione di disagio ad una condizione attiva che agevoli il ritorno a condizioni normali di vita”.
Speriamo che tale progetto possa avviare un circolo virtuoso affinchè, nei momenti di difficoltà, nessuno si senta solo.

 

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