Assonanze di Natale

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La nascita di Dio nel mondo degli uomini, il Suo diventare uno di noi, non è solo un fatto storico avvenutopoco più di duemila anni fa.In Gesù, Dio si è unito a tutta l’umanità, ad ogni uomo, fatto a Sua immagine e somiglianza: così nell’intimodi ognuno c’è la Sua presenza, e nella festa del Natale celebriamo la Sua vicinanza, unica vera vittoria delle nostre solitudini. Don Mazzolari, commentando uno dei nomi che il vangelo attribuisce a Gesù, si esprimeva così:

«A lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa Dio con noi. Egli viene dove volete, dove vi piace, avendo preso dimora con voi: in casa vostra, in fabbrica, in piazza. Ovunque andiate, Egli vi segue: anzi, ci ha preceduto. Egli occupa ogni cosa nostra, e ogni nostra abitazione, da quando si è fatto uomo per stare con noi…Egli ci attende e ci raggiunge, ci rampogna e ci consola, sta all’avanguardia e alla retroguardia, a seconda del nostro camminare a ritroso o in armonia con noi stessi. Egli cammina con ognuno su tutte le nostre strade. Come “sentire e vedere”

questa intima presenza? Perché una persona si converte a Dio e al Suo amore? Perché incomincia a riconoscerlo? I motivi possono essere tanti e tanti sono gli uomini e le donne che accolgono il dono del rapporto con il Padre, ognuno con una sua storia. Ne scelgo una, raccontata da Madre Teresa di Calcutta:

“Non lo potrò mai scordare: una volta venne alla nostra casa del moribondo un ateo. Pochissimi minuti prima che arrivasse lui, diverse persone avevano portato dentro un uomo raccolto per strada. Probabilmente lo avevano raccolto in una fogna o in un immondezzaio, poiché era ricoperto di vermi. Una sorella si prendeva cura di lui, senza avvedersi che qualcuno stava osservando il suo modo di toccare l’infermo, di guardarlo, di sorridergli e tutto quanto il resto. Per caso, anch’io mi trovavo lì in quel momento. L’ateo stava lì in piedi e osservava la sorella. Quindi venne verso di me per dirmi: “Sono venuto qui senza Dio. Ho potuto osservare l’amore di Dio in azione. L’ho visto attraverso le mani di questa sorella, attraverso il suo volto, attraverso la sua tenerezza, attraverso il suo amore per quel povero infermo. Sì, madre, ora io credo”. Da parte mia, posso assicurare che non lo conoscevo. Tanto meno sapevo che fosse un ateo, stando a quel che mi disse.”  

Come può, quell’ateo, dire di aver scoperto l’amore di Dio? Ha visto semplicemente una donna prendersi cura di un uomo in grave difficoltà…Certe parole (e principalmente la Parola di Dio contenuta nelle Scritture Sacre), certi gesti (e principalmente i Sacramenti della Chiesa), certe storie (e principalmente quelle di amore vero, di dedizione sincera)… hanno il potere di creare dentro di noi un’assonanza (da avere suono simile) con la presenza del Signore iscritta nella nostra parte più profonda, nel nostro spirito. Nel racconto di Madre Teresa si coglie che l’intimo di quell’uomo è entrato in assonanza con il gesto pieno di amore di quella suora. Da dentro e da fuori di lui tutto ha gridato nello stesso modo che Dio ama e ama così e si può affidare la propria vita a quell’amore! Questa è l’assonanza di Natale, nascita di Cristo in noi! D’altra parte ci sono gesti che sentiamo drammaticamente dissonanti con il nostro intimo e non creano pace ma, in fondo al cuore, solo profonda lacerazione… Il Signore li chiama peccati e noi capiamo che non sono solo un’offesa al Suo amore, ma anche un tradimento della bellezza che è dentro di noi. Fare Natale è incontrare Gesù e tutti ne abbiamo bisogno: • sarà possibile solo se ascolteremo con attenzione la Parola che ci narra di Lui e Lo sapremo vedere nei gesti e nelle storie che ci rendono presente il Suo ricordo vero e non deforme; • sarà possibile solo se là dove c’è dubbio, pigrizia, o un poco di cattiveria, ci si impegnerà a fare chiarezza, a svelare il male e a cercare il bene con passione, senza rimandi e indolenze. E’ apparsa la Grazia di Dio, apportatrice di salvezza per tutti gli uomini, che ci insegna a rinnegare l’empietà e i desideri mondani e a vivere con sobrietà, giustizia e pietà in questo mondo (s. Paolo): questo è Cristo, vero dono del Natale. A tutti regali la Sua Salvezza!

Buon Natale!

 

d. Paolo

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